EPC EDITORE

Lavori di manutenzione su coperture piane senza protezione

23/06/2016

La rivista Ambiente&Sicurezza sul Lavoro risponde a un nuovo quesito in materia di sicurezza nei cantieri.
È possibile gestire il lavoro di manutenzione su una copertura piana non dotata di protezioni collettive attraverso un accesso con scala esterna, sbarco sul perimetro della copertura protetta allo sbarco dalla scala, successivo camminamento non ancorati verso il centro della copertura piana ed attacco di cordino di trattenuta su un paletto posto al centro della copertura? Può essere ammissibile, talvolta, il tragitto di andata e ritorno non legati da sbarco scala perimetrale verso il centro della copertura, lontani dal fronte perimetrale di caduta, oppure è sempre vietato?
Risponde l'Ing. Marco Surace, Ispettore tecnico Direzione Territoriale del Lavoro

Secondo l'Esperto

Il capo II del titolo IV del D.Lgs. 81/08, che si occupa di lavori in quota (nelle costruzioni ma non solo) norma le attività lavorative che espongono "il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a due metri rispetto ad un piano stabile" (art. 107).
Nel caso del quesito, potremmo considerare il solo transito verso il centro della copertura, a distanza presumibile di qualche metro dal bordo, per il solo tempo necessario ad attaccare il cordino di trattenuta ad una linea vita esistente, come attività non a rischio di caduta.
Resta sottinteso che la scala dovrà rispondere ai criteri di cui all'art. 113 o all'allegato XX del decreto citato, e che l'utilizzo di DPI deve sottostare a quanto normato dal titolo III del decreto.
Potrebbe essere opportuno indicare, come procedura di lavoro e informativa ai lavoratori impiegati, il percorso dalla scala alla linea vita, valutando di caso in caso - a seconda della frequenza della manutenzione, ad esempio - se posizionare delle transenne, dei semplici paletti o anche due strisce disegnate in terra che indichino il tragitto preciso da compiere in assenza di protezioni.